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lunedì 18 aprile 2011

Una settimana da giganti

Quella che si è appena chiusa è stata una settimana da incorniciare.

Sono stati tanti gli avvenimenti che l'hanno caratterizzata,tutti decisamente significativi per il futuro della paleontologia in Italia: la visita di Jack Horner e le tre conferenze da lui tenute sono solo la punta dell'iceberg...




La conferenza di Parma - in collaborazione con Società Dante Alighieri-Comitato di Parma

L'argomento è di sicuro interesse: Tyrannosaurus rex, il più famoso di tutti i dinosauri, era davvero un temibile predatore?
Secondo Jack Horner no, anzi avrebbe avuto non poche difficoltà a correre, afferrare le prede e, insomma, a condurre una vita da cacciatore: il paleontologo del Museum of the Rockies ha esaurientemente esposto tutti i dati a favore dell'ipotesi secondo cui il Tirannosauro si sarebbe potuto cibare quasi esclusivamente di animali già morti.
Il pubblico è stato subito coinvolto in questo viaggio tra le prove fossili a sostegno della tesi di Horner, a cominciare dai più piccoli, che di solito sono i maggiori esperti di dinosauri...

Il piccolo Marco fornisce la sua interpretazione di T. rex, estremamente corretta anche da un punto di vista scientifico!















Lo splendido Salone delle Feste di Palazzo Sanvitale, gremito per l'occasione, ha tenuto a battesimo la serie di conferenze italiane di Horner.




Jack Horner e Alessandro Carpana (Presidente Onorario e Presidente APPI) con Angelo Peticca (Presidente del Comitato di Parma della Società Dante Alighieri) alla fine della conferenza.
















La conferenza di Piacenza - nell'ambito della mostra "Dinosauri in Carne e Ossa"

Una breve presentazione di Alessandro Carpana, che ha spiegato quali siano le fasi del lavoro sul campo secondo la sua esperienza sulla Hell Creek Formation in Montana dal 2005 in poi, ha introdotto il tema della serata.
Ripresi gli argomenti trattati nella sua precedente visita italiana del 2009, Horner ha mostrato come sia possibile ridurre il numero di specie di dinosauri conosciute: molti dei generi noti non sarebbero che animali dello stesso genere in vari momenti della loro vita. Alcuni di questi animali andavano incontro a drammatici cambiamenti nella forma e nella struttura del corpo (soprattutto del cranio), come fanno ancora oggi molti uccelli - che, non a caso, sono dinosauri... Proprio da questi bisognerebbe partire per ricreare dei "nuovi" dinosauri dall'aspetto preistorico, intervenendo sui geni che nel corso dello sviluppo dell'embrione trasformano le caratteristiche tipiche dei dinosauri preistorici (mani a 3 dita, coda e denti) in caratteristiche tipiche dei dinosauri moderni (gli uccelli, appunto, con ali al posto delle mani e senza coda né denti).

Jack Horner tra Stefania Nosotti, Simone Maganuco -curatori della mostra- e Alessandro Carpana

Horner ha definito la mostra "Dinosauri in Carne e Ossa" tra le migliori al mondo per la qualità delle ricostruzioni e per la completezza nel mostrare il lavoro di tutte quelle persone e realtà che operano nell'ambito della paleontologia in Italia, rendendola di fatto qualcosa di unico.

















A seguire, la cena in onore del Prof. Horner presso l'Accademia della Cucina Piacentina che ha permesso di assaggiare dei veri classici della tradizione culinaria locale.


La conferenza di Bologna

La conferenza conclusiva si è tenuta presso l'Aula Magna del Dipartimento di Geologia di Bologna.
Di stampo più tecnico rispetto alle precedenti, ha ancora una volta avuto per protagonisti gli studi condotti alla Montana State University sulla crescita dei dinosauri e sui parametri che andrebbero sempre considerati prma di istituire un nuovo genere o una nuova specie.



Il Drago di Nettuno

Ma non di sole conferenze vive il paleontologo: sabato, proprio al Museo Capellini di Bologna, ha visto l'inaugurazione della mostra Il Drago di Nettuno, dedicata a Neptunidraco ammoniticus, di cui i soci APPI hanno già sentito parlare...
Insieme all'importante reperto -finalmente tutte le lastre contenenti i resti fossilizzati di Neptunidraco sono state riunite insieme- è possibile osservare i tanti fossili e calchi di vari animali estinti: dai rettili che dominarono i mari ai dinosauri come il gigantesco Diplodocus.


Dinosauri in Carne e Ossa

La mostra che vede protagonisti "i dominatori di un mondo perduto" vi aspetta come sempre all'Urban Center di Piacenza, in via Scalabrini 107, fino al 31 maggio. Anche domenica -giornata in cui artisti come Davide Bonadonna e Loana Riboli hanno mostrato ai presenti quale sia il loro lavoro e sono stati a disposizione dei più piccoli- ha visto un grande successo di pubblico: non perdete l'occasione di visitarla!

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